Nasce a Firenze il giorno dell’alluvione. La sua età anagrafica è 41 anni, mentre quella biologica, oscilla dai 35 ai 50. A seconda dei giorni e dell’umore.
Laureato in Lettere all’Università di Firenze, ha pubblicato due libri. Uno sul Cubismo, Bracque e Pablo Picasso e l’altro intitolato: “Il pesce nell’arte”.
Vive, ma spesso: sopravvive, scrivendo saggi per cataloghi, presentazioni di mostre, facendo perizie di quadri, autentiche, e qualsiasi altra cosa nell’ambito Artistico che colpisca la sua fantasia.
Possiede, almeno a sentir lui, quel raro dono che fu anche del grande Federico Zeri, e cioè la capacità di saper vedere “oltre l’immagine”, anche se il suo sguardo sembra perennemente distratto e la sua testa persa tra le nuvole.
(...) Sotto di lui viveva il poeta Giosuè Bonetti, ormai novantenne, che ogni mattina presto se ne andava in giro ai fossi, a bere coi barrocciai, a osservare i pescatori che rammagliavano le reti. In mezzo a quella “eterogenea umanità dispersa” che si trascinava per i moli e le strade, quei: “masnadieri che fecero di Livorno il paradiso dei senza-patria”. Col suo cappellone in testa, avvolto nella mantella nera di panno, sfoggiando una lunga barba bianca alla Mosè e una salute di ferro, se ne usciva di casa come attirato dal canto delle sirene.
Presso l'Editore Soffiantini di Livorno è in preparazione il libro "Umanità dispersa" con la raccolta completa dell'opera del Poeta scomparso il 12 maggio 1957. Vincitore nel 1955 del Premio Semprini a Castiglioncello.
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